Acne: i miti da sfatare

Giu 22, 2020 | NORMADVANCE | 0 commenti

I miti legati all’acne sono purtroppo numerosi e spesso possono nuocere alla risoluzione del problema, a volte in maniera irrimediabile e permanente. Dai rimedi fai da te, allo spremere i brufoli, all’alimentazione, sono tutte false verità da cui stare alla larga. L’acne, come ben sappiamo, è una malattia infiammatoria delle ghiandole pilosebacee causata da uno squilibrio della produzione di sebo. Quest’alterazione è dovuta a diversi fattori come la predisposizione genetica, il fumo, lo stress, gli ormoni, l’abuso di farmaci e l’utilizzo di prodotti aggressivi.

 

Miti legati all’acne: alimentazione

Cioccolato, latte, salumi e fritti fanno venire l’acne: nonostante i numerosi studi non vi è alcuna prova scientifica che colleghi l’alimentazione all’insorgenza di queste imperfezioni. Tuttavia, non sono determinati cibi responsabili della comparsa di inestetismi, ma gli zuccheri semplici, i grassi idrogenati e gli ormoni contenuti in essi. Questi alzano il livello di insulina che favorisce la produzione di sebo. Per quanto riguarda il cioccolato, è importante che si scelga quello di una certa qualità, meglio ancora se fondente con una concentrazione di cacao superiore al 70%.

 

Età

L’acne passa crescendo: non è assolutamente vero in quanto l’acne non svanisce da sola, ma va trattata con prodotti appositi, come Normadvance. Grazie al suo sistema a 3 fasi è in grado di contrastare gli inestetismi cutanei e, al tempo stesso, prevenire eventuali macchie o cicatrici.

L’acne viene solo agli adolescenti: falso, l’acne può colpire uomini e donne di qualsiasi età. Abbiamo, infatti, l’acne neonatale, quella infantile, quella giovanile e quella tarda. Anche determinate condizioni, come la gravidanza o la menopausa, possono esserne responsabili.

 

Miti legati all’acne: pulizia e prodotti

Lavare spesso il viso contrasta l’acne: assolutamente falso. Con una pulizia invasiva e troppo frequente, in realtà, si ottiene il risultato opposto, disidratando la pelle che, di conseguenza, produce una maggiore quantità di sebo. È importante utilizzare prodotti non aggressivi e appositi per pelli a tendenza acneica, massimo due volte al giorno, la mattina e la sera. Inoltre, è fondamentale struccarsi sempre prima di andare a dormire.

Utilizzare farmaci a base di cortisone: nonostante in un primo momento sembrino aiutare, è meglio evitarli. Infatti, a lungo andare, causano l’effetto opposto e peggiorano l’infiammazione. Si tratta di un rimedio temporaneo, pressoché inutile, poiché col tempo le imperfezioni tendono a ripresentarsi.

Il make-up peggiora l’acne: non è del tutto vero. Utilizzare prodotti e cosmetici aggressivi e inadatti al tipo di pelle aggrava sicuramente la situazione. Ma se ci affidiamo a prodotti appositi, non grassi, non comedonici e oil-free, il make-up non presenta un pericolo. L’importante è che prima di andare a dormire ci si strucchi sempre per permettere il rinnovamento cellulare notturno.

 

Rimedi fai da te

I rimedi fai da te possono curare l’acne: niente di più sbagliato. I rimedi casalinghi come il limone, il bicarbonato, il dentifricio e chi più ne ha più ne metta, non fanno altro che peggiorare la situazione. Per esempio, l’acidità del limone aggredisce la pelle e la parte lesionata aggravando l’infiammazione. O ancora, il dentifricio, è vero che secca il brufolo, ma provoca l’effetto opposto: spinge la pelle a produrre una maggiore quantità di sebo per far fronte alla disidratazione. Lo stesso ragionamento vale con l’alcol per disinfettare la ferita da brufolo.

Schiacciare i brufoli velocizza la guarigione: falso! Questo è uno degli errori più comuni che causano danni maggiori e, alle volte, permanenti. Spremere un brufolo significa esporre la parte lesionata all’azione di germi e batteri che, proliferando, aumentano l’infiammazione. Non solo non velocizza il processo di guarigione, ritardandolo, ma può causare la comparsa di macchie e cicatrici.

 

Esposizione solare

Il sole contrasta l’acne: non è vero. In parte, secca gli inestetismi cutanei, ma si tratta di un effetto meramente temporaneo. L’abbronzatura tende a nascondere le imperfezioni, ma, una volta sparita, tornano alla ribalta. Anzi, forse anche peggio di prima. Esiste, inoltre, un tipo di acne causato proprio dall’esposizione ai raggi UV, l’acne di Maiorca. Il modo migliore per prendere il sole è farlo in maniera responsabile. Quindi, utilizzare una crema ad alto fattore protettivo, non comedonica e oil-free, non usare prodotti fotosensibilizzanti che possono causare macchie permanenti ed esporsi alla luce solare nelle ore meno calde della giornata.